Questo viaggio comincia una domenica di fine ottobre 2013 in cui i genitori di Verona leggono sul L’Arena – quotidiano locale – “ i ghe da magnar la sabbia al posto dela carne”. La frase veniva pronunciata in una intercettazione telefonica da un funzionario pubblico del comune scaligero in merito all’appalto della refezione scolastica. Da quel giorno i genitori hanno deciso di vederci chiaro.’ Così ci scrive Marta del Comitato Mensa di Verona, spiegando che ta concessa a ottobre 2014. Oggi, a due anni di distanza, cosa è cambiato? Nella mensa nulla, il cambiamento è culturale e vi spiego perché. I genitori dopo aver visto con i loro occhi la fiera degli orrori nei centri cottura hanno compreso che il problema non è la ditta che dovrebbe avere un’etica, ma è schiava della logica dei profitti; il problema è che il Comune stabilisce condizioni di gara in cui alla qualità del servizio (nel quale rientra anche la qualità della manodopera e le materie prime) vengono attribuiti solo 14 punti su 100. Il secondo problema riguarda l’inidoneità degli organi di controllo: ULSS20 e Comune si recano lo stesso giorno nel medesimo centro cottura e l’ULSS non riscontra anomalie a dispetto delle gravi non conformità accertate dal Comune che però non sanziona correttamente. Ci arrendiamo? Assolutamente no. I bambini si fidano dei loro genitori e non li tradiremo. Siamo determinati a salvaguardare la loro salute e il piacere a mangiare assieme cibo sano e appetibile. I cittadini sono la lobby più potente del mondo.‘grazie all’unico consigliere comunale che appoggiò l’indagine, Gianni Benciolini, abbiamo acquisito migliaia di documenti su come veniva gestita la mensa dei bambini nonché sulle modalità con cui comune e ULSS20 svolgevano i controlli dovuti su eventuali anomalie, anche delle materie prime.
Le indagini ci hanno svelato documenti inquietanti che sono convogliate nel deposito di un esposto alla Procura della Repubblica di Verona grazie all’assistenza legale dell’avv. Guido Beghini. I reati ipotizzati vanno dalla frode in commercio alla truffa ai reati di falso e omissioni in atti d’ufficio. Durante il processo sull’appalto della refezione scolastica il PM, che ha visionato la documentazione depositata, ha definito la refezione come la “fiera degli orrori”. Per dare un’idea della gravità della situazione, dal 12 settembre al 20 dicembre 2013 vennero rilevate 319 non conformità a cui aggiungere le centinaia di segnalazioni da parte dei genitori e degli insegnanti con tanto di foto: non conformità della carne, frutta e verdura marcia che non era stata ritirata, stoccaggio promiscuo delle materie prime per le diete speciali, pesce maleodorante e immangiabile. In almeno 50 occasioni in 4 mesi le temperature dei cibi – condizione importantissima per preservarne la salubrità- non erano a norma. La giustizia italiana, si sa, ha i suoi tempi e allora assieme al consigliere Benciolini sso la costituzione delle commissioni mensa per avere uno strumento immediato a tutela dei nostri figli.
L’ostruzionismo del comune, rispetto alle commissioni, rasentò il ridicolo, soprattutto se si pensa che il diritto di vigilanza da parte dei genitori attraverso la commissione è previsto dallo stato e dalla Regione Veneto. Per esercitarlo abbiamo dovuto raccogliere quasi duemila firme in due mesi, finite nel cassetto del sindaco Flavio Tosi. La commissione ci è stata concessa a ottobre 2014. Oggi, a due anni di distanza, cosa è cambiato? Nella mensa nulla, il cambiamento è culturale e vi spiego perché. I genitori dopo aver visto con i loro occhi la fiera degli orrori nei centri cottura hanno compreso che il problema non è la ditta che dovrebbe avere un’etica, ma è schiava della logica dei profitti; il problema è che il Comune stabilisce condizioni di gara in cui alla qualità del servizio (nel quale rientra anche la qualità della manodopera e le materie prime) vengono attribuiti solo 14 punti su 100. Il secondo problema riguarda gli organi di controllo: non riusciamo a comprendere per quale ragione l’ULSS non abbia riscontrato alcuna anomalia rispetto alla gravi non conformità accertate dal comune/agec. Anche questo episodio è al vaglio della magistratura.
Ci arrendiamo? Assolutamente no. I bambini si fidano dei loro genitori e non li tradiremo. Siamo determinati a salvaguardare la loro salute e il piacere a mangiare assieme cibo sano e appetibile. I cittadini sono la lobby più potente del mondo.
Marta Vanzetto
Comitato Mensa di Verona