L’Italia non è indenne dalla contaminazione di uova con fitpronil. Uova contaminate sono state individuate in Campania, a Benevento e a Santa Anastasia, nelle Marche, in provincia di Ancona, nel Lazio dove è risultato “positivo” ai controlli un laboratorio artigianale di pasta e in Lombardia, a Milano, dove è stata scoperta una partita di prodotti realizzati con derivati contaminati olandesi. L’agente contaminante è il fipronil un insetticida, vietato negli allevamenti di animali destinati all’alimentazione umana.
Questo quanto rilevato ad oggi dopo l’avvio di un piano di controllo straordinario da parte del Ministero per analizzare uova e ovoprodotti a rischio contaminazione, insieme a campionamenti casuali della carne di pollo e di prodotti a base di uova, come maionese e pasta fresca all’uovo.
Analisi necessarie perché nel nostro Paese, secondo un’analisi di Coldiretti, sono arrivati 610mila chili di uova in guscio dai Paesi Bassi nei primi 5 mesi dell’anno, e più 648mila chili di derivati come uova sgusciate, tuorli freschi, uova pastorizzate. Ma a quanto pare non è solo una questione di importazione, ma anche di produzione italiana di uova con fitpronil.
Concreto quindi è il rischio di ritrovare l’insetticida sotto accusa, non solo nelle uova ma anche in paste all’uovo, maionese, biscotti, torte industriali e dolci. A rischio anche le frittate delle mense scolastiche dove si utilizzano esclusivamente uova pastorizzate anch’esse oggetto di controlli da parte delle istituzioni competenti.
A Bologna i genitori dell’Osservatorio mense scolastiche hanno inviato richiesta di chiarimenti al gestore del servizio di refezione scolastica e al Comune chiedendo l’integrazione di un piano di controllo, con analisi a campione mirate a rilevare insetticidi come il fitpronil.
Come difendersi? La risposta più semplice è quella di privilegiare la scelta di uova biologiche a filiera corta e investire un po’ di più per la qualità del cibo.
L’allarme innescato dalle uova contaminate è l’occasione per cambiare approccio verso il cibo: non scegliere sempre e solo il alimenti in offerta, ma prima informarsi, leggere le etichette, imparare a decifrarle e scegliere in base al giusto equilibrio fra costo e qualità. Il consumo consapevole è la migliore arma che abbiamo per difenderci dalle frodi alimentari. Conoscere la qualità e l’origine dei cibi, variare la propria alimentazione sono aspetti importanti per tutelare la nostra salute. E’ necessario prestare attenzione anche alla qualità delle materie prime offerte nella mensa scolastica dei nostri figli chiedendo, come hanno fatto i genitori di Bologna, garanzie al fornitore e all’Amministrazione della messa in atto di tutte le misure necessarie per garantire la qualità delle uova e di tutti i prodotti derivati (ravioli, tagliatelle, lasagne, frittate, torte, ecc.).
La speranza è che l’aiuto al consumatore arrivi da un’informazione trasparente, dalla certificazione dei prodotti biologici, dai controlli e dalle analisi assidue e costanti negli alimenti a rischio e NON dall’alzare i limiti il Limite Massimo dei Residui (LMR) ammessi nei cibi.