La gara al massimo ribasso prevista nel nuovo bando per la ristorazione scolastica di Roma ha innescato tensioni tra i genitori e preoccupazione tra i lavoratori. Costi sempre più ridotti mettono a rischio di licenziamento i lavoratori delle mense e la qualità dei pasti, sostengono sia i genitori che i sindacati. E’ in corso una petizione avviata dalle famiglie che rappresentano l’associazione GENIMA che raccoglie i genitori dei nidi e delle materne, per chiedere una mensa più sicura ed etica per tutti.
Abbiamo incontrato uno dei genitori dell’associazione, Stefania Lattanzi, a cui abbiamo chiesto le ragioni che alimentano questa preoccupazione rispetto al nuovo bando per le mense scolastiche dei nidi e materne di Roma
Questo bando è atteso da due anni, infatti si tratta di un bando del 2017. In questi 2 anni si sono avute continue proroghe, fino ad arrivare alla versione attuale. Il bando prevede offerte al ribasso minimo di 0,1 centesimo a partire dalla base di asta di 5,42 € a pasto per la refezione scolastica dei nidi e delle materne di Roma capitale. Il costo dei pasto dei nidi in passato è stato trattato separatamente e diversamente dalle materne. Infatti ad oggi il Comune paga € 7 per i nidi e € 4,50 per le materne. I nidi infatti per il numero minore di bambini e le tipicità alimentari hanno costi più alti. Questo bando invece uniforma le due realtà a ribasso per i nidi e leggermente a rialzo per le materne. Quindi la prima preoccupazione e che i bambini dei nidi ne verranno danneggiati. Inoltre, la settimana scorsa sono state aperte le buste delle offerte a ribasso e ci sono proposte che arrivano a € 3,80. Valori che, come hanno riportato i giornali, si possono equiparare ai pasti per i canili che sono fissati a € 3,60. Nei € 3,80, oltre all’acquisto del cibo, c’ è anche il costo del personale. Siamo molto preoccupati, primo per la decisione di fare una gara al ribasso dando un limite massimo, ma non uno minimo, con un base d’asta a nostro avviso troppo bassa. Inoltre nel bando non ci sono vincoli che assicurino la qualità de cibo fornito.
Il timore è che a questi costi ridotti i bambini non avranno pasti sani e i lavori saranno precari, poco formati e sottopagati. Se verrà affidato l’appalto sul solo criterio del prezzo più basso, la sicurezza alimentare e la quantità e qualità del cibo fornito ai bambini sarà seriamente a rischio.
Qual è la vostra proposta come associazione genitori?
Proponiamo di bloccare il bando in autotutela, per inserire all’interno criteri qualitativi oggettivi e non aggirabili e alzare il costo base d’asta imponendo un limite al ribasso. GENIMA ha lanciato una raccolta firme il 31 maggio, che in 5 giorni ha raccolto oltre le 6.500 firme.
E’ stata indetta da GENIMA un incontro per la prossima settimana con associazioni, genitori, sindacati, lavoratori e consiglieri comunali di opposizione, per concordare una mozione unica alla quale allegare le firme raccolte e da presentare a firma di tutti all’Assessore e al Comune.
Roma è stata un modello di mensa scolastica fino a qualche anno fa. Biologico, filiera corta, controlli serrati, cucine interne, tanti aspetti che hanno reso il Comune di Roma una best practice riconosciuta in tutto il mondo. La gara al massimo ribasso rischierà di lasciare questo modello un mero ricordo del passato