Quest’anno è Cremona al top della Rating dei menu scolastici italiani con un menu ‘modello’: grande varietà di cereali (pasta riso orzo farro polenta), un buon equilibrio di carni bianche e rosse, niente insaccati, 6 proposte di pesce al mese, frutta a merenda e piatti inusuali per una mensa: ‘pasta broccoli e mandorle, riso ai funghi, insalata noci e olive’. Non solo pasta e riso, bastoncini di pesce e pizza, dunque, ma un menu ragionato, condiviso con le commissioni mensa, frutto di un lavoro lungo, maturato nel tempo che ha una ricetta: passione, determinazione, coinvolgimento (genitori e insegnanti) educazione alimentare e formazione dei cuochi. Non mancano nel menu di Cremona i cereali integrali biologici proposti in maniera furba: non solo qualche pasta un po’ più scura che i bambini si sono ormai abituati a mangiare, ma anche un riso integrale preparato da cuochi esperti e una focaccia integrale che i bambini gradiscono accompagnata da una crema di ceci.
Secondo classificato il Menu di Trento, quasi tutto bio e verdura. Due volte al giorno vengono proposte ai bambini verdure sia crude che cotte. Non un menu perfetto, ma che ha una grande attenzione alla qualità delle materie prime e all’educazione alimentare. A Trento, come per Mantova, Bolzano, Treviso, sono stati aggiunti 5 punti per valorizzare la doppia proposta di verdura (cruda e cotta) che è un parametro non contemplato nel questionario. L’asterisco (*) identifica il punteggio aggiunto.
Terzo classificato il menu di Rimini, con piatti da ristorante locale: spiedini di gamberi, coniglio alla cacciatora, passatelli in brodo, casatella con fornarina semi integrale, coniglio arrosto alla cacciatora, bocconcini di pollo a spiedino, spaghetti semi integrali pomodoro capperi olive, insalata verde con noci, e, a ottobre, per frutta, anche cachi, castagne. Un menu equilibrato che recepisce le raccomandazioni dell’OMS di ridurre al carne rossa e gli insaccati senza perdere gusto nella varietà dei piatti proposti.
Jesi non è più il primo in classifica, ma migliora il punteggio (da 113 a 119) mantenendo un menu con una buona varietà di piatti e una percentuale di prodotti biologici che arriva al 90%.
A Mantova, così come a Bergamo, è l’Azienda Sanitaria del Territorio a dettare le regole della qualità delle materie prime e i criteri di definizione dei menu, che sono le commissioni mensa a comporre. Un modello partecipativo ma guidato da persone che hanno a cuore questo servizio che garantisce equilibrio e menu aggiornati alle Raccomandazioni dell’OMS.
Una menzione speciale al menu di Bolzano che vince il ‘premio’ TRASPARENZA: tra tanti menu criptici che non indicano nulla della qualità delle materie prime, Bolzano, invece, evidenzia la qualità dei prodotti offerti usando acronimi e loghi che specificano le caratteristiche dei cibi: Prodotto SUDTirol, ingredienti DOP, ingredienti IGP, ingredienti BIO, Ingredienti equosolidali, piatto tipico PT, Piatto unico, Produzione propria PP, Ingrediente regionale IR, infine S per Prodotto surgelato.
Dei menu analizzati la maggior parte ottengono la sufficienza (punteggio tra 50 e 100) con menu che non spiccano per qualità delle materie prime o varietà delle proposte, privilegiando soprattutto l’offerta di pasta e riso come primo piatto e molta carne (soprattutto rossa) tra i secondi. I menu ‘fanalini di coda’ invece pagano un’abbondanza di carni rosse, salumi e una ridotta proposta di legumi.
OBIETTIVO dell’indagine è quello di promuovere un confronto costruttivo tra i vari soggetti attori del servizio di ristorazione scolastica attraverso uno strumento che valuta l’equilibrio dei menu scolastici da cui desumere una classifica dei menu scolastici. Di fatto è un’occasione per parlare bene delle mense che offrono, sulla carta, un buon menu e per diffondere buone pratiche a quelle realtà che hanno ampi margini di miglioramento.
RINGRAZIAMENTI: ringraziamo tutti i Comuni e genitori, commissari mensa e professionisti che a vario titolo hanno contribuito nella realizzazione dell’indagine.
Si ringrazia in particolare Benedetta Chiavegatti Assistente Sanitaria Responsabile del progetto “menù 10 e lode” (ATS Milano Metropolitana), Roberto Previtera (Milano, Pappa-mi.it) per il supporto tecnico, Martina Battistich (Roma, Mammainrete.it), che ha tradotto in versione Inglese il questionario, Francesco Ardito (Torino di Lastminutesottocasa.it) che ha declinato in APP il Menu a Punti, e tutte le mamme che hanno contribuito al controllo e redazione della classifica: Roberta Barbaro (ASTI), Sandra Daddi (Sesto Fiorentino), Mimiliana Farina e Grazia Buonasorte (Brindisi), Marta Giardinelli (Napoli), Marta Vanzetto (Verona), Alessandra Bircolotti (Perugia), Barbara Cancellieri (Benevento) e i dietisti che si sono messi in gioco e si sono resi disponibili a raccontarci i valori delle realtà dove lavorano: Silvia Bardelli (Cremona) Fabio Tinucci (Fano) Maria Chiara Bassi (ATS Mantova) Daniela Parodi (ATS Bergamo), Monica Maj (consulente dietista Piacenza).
Un ringraziamento particolare alla redazione di ‘Indovina chi viene a cena’ che ha creduto nel valore di questo strumento e ne ha diffuso l’utilizzo promuovendolo durante la trasmissione che ha parlato di mense scolastiche.