Il 25 ottobre 2015 il Ministero della salute pubblicava e diffondeva un documento dal titolo Quaderni del Ministero della Salute, codice documento ISSN 2038-5293, che mostrava la piramide alimentare rappresentativa della qualità e frequenza degli alimenti nella dieta sana. Lo stesso documento, con lo stesso titolo, stesso codice ISSN, scaricato qualche tempo dopo, mostra una piramide diversa, sempre alla stessa pagina 59. In quest’ultima, però, la carne rossa è stata promossa da ‘consumo mensile‘ della prima versione a ‘consumo settimanale‘.
Il primo modello, quello con la carne rossa ai vertici della piramide lo ritroviamo anche nella food pyramid della Harvard School of Education.
La piramide alimentare è uno schema grafico, inventato negli Stati Uniti, per rappresentare e semplificare la comprensione della proporzione tra tipologia e frequenza degli alimenti nella dieta quotidiana di adulti e bambini. Questa rappresentazione aiuta a rendere immediata la percezione di quali alimenti siano da consumare raramente, quelli ai vertici della piramide, e quelli che sono fondamentali, che vanno consumati quotidianamente, perché hanno un effetto positivo e protettivo sulla salute dell’uomo.
PERCHE’ QUESTO CAMBIO DI ROTTA DA PARTE DEL MINISTERO DELLA SALUTE? forse la risposte c’è già in questo articolo di Martina Battistich (Mammainrete) che abbiamo pubblicato a dicembre e che ci fa intendere come le LINEE GUIDA DELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA, difficilmente cambieranno per recepire le nuove Raccomandazioni dell’OMS che circa un anno fa, ha inserito le carni lavorate tra i cancerogeni certi (gruppo 1) e le carni rosse tra quelli probabili (gruppo 2), consigliando di eliminare le carni conservate dalla propria dieta e di ridurre il consumo delle carni rosse.
Sta quindi alle ASL lavorare come precursori, o meglio, come professionisti competenti che hanno come priorità la salute dei bambini e quindi recepire, nei criteri di elaborazione dei menu, le raccomandazioni dell’OMS senza aspettare delle Linee guida aggiornate che potrebbero non arrivare mai. Ma per fortuna ci sono già molte ASL all‘avanguardia, che si sono accorte di questa doppia versione della piramide alimentare, che stanno lavorando proprio in questa direzione.