Foodinsider da tre anni ha avviato il Rating dei menu scolastici con due obiettivi: sviluppare la consapevolezza dei genitori sull’equilibrio dei menu e stimolare un confronto costruttivo che individui best practice da diffondere per promuovere un cambiamento verso nuovi modelli virtuosi.
I Comuni si trovano all’interno del Rating perché i genitori, le commissioni mensa, ma anche gli addetti ai lavori, compilano il questionario online Menu a punti (utilizzato dall’ASL2 di Milano per valutare i menu) ottenendo un punteggio che viene verificato e inserito nella classifica. Chi compila il questionario ha bisogno solo della tabella del menu scolastico, che è un documento pubblico. Esiste anche la versione App del questionario da quando la trasmissione di Report ‘Indovina chi viene a cena‘ ha riconosciuto il valore del Rating e lo ha voluto diffondere durante la trasmissione promuovendo una versione accessibile dal cellulare del Menu a punti.
Cosa si ottiene rispondendo alle domande del Menu a punti? al di là del punteggio che permette di capire se il menu scolastico offerto a tuo figlio è sufficiente, buono, oppure insufficiente perché non rispetta le regole di una sana alimentazione dettate dall’OMS e dalle Linee guida della ristorazione scolastica, consente di cogliere molti aspetti a cui, forse, non avevi pensato.
Se nel compilare il questionario ti accorgi che ci sono 13 proposte di carne su 20 pasti, il pesce c’è, ma non è specificato, che i prodotti biologici non sono indicati e nemmeno quelli surgelati, probabilmente cominci a pensare che ci sia un buon margine di miglioramento. La cosa si fa più evidente con il confronto: quando ti accorgi che la media del bio degli altri menu è molto più alta di quello offerto a tuo figlio, quando leggi che ci sono menu che hanno 6 volte pesce, qualche volta fresco, che i legumi sono la principale fonte proteica, mentre nel tuo menù ci sono solo i piselli di contorno con la carne o con i bastoncini, allora ti si rizzano le antenne. Quando poi scopri che anche chi ha una cucina industriale come quella del tuo Comune si può permettere di fare le frittate ma con le uova fresche e non quelle in brick pastorizzate, fa le polpette che ha anche il menu di tuo figlio, ma con il pesce azzurro fresco, che ha sostituito gli insaccati con quelli senza nitriti e nitrati, che ha piatti ‘cucinati’ e non i soliti hamburger, pizza e bastoncini allora ti è chiaro che un altro menù è possibile e allo stesso prezzo.
Perché il Rating dei menu scolastici? perché il confronto e la condivisione della conoscenza sono il motore del cambiamento. Si può scegliere di essere sempre ‘contro’ e passare il tempo a cercare argomenti per contestare la mensa, oppure cercare le realtà che funzionano, dove c’è valore, e promuoverle come leva del cambiamento. Di questi due approcci, diversi e, magari, complementari, abbiamo scelto il secondo, che si realizza attraverso il Rating.
Quest’anno intorno al Rating si è costituito un comitato scientifico che comprende profili molto autorevoli nel mondo della salute, educazione, gusto e sostenibilità. Persone che possono dare spessore e significato a molti aspetti che riguardano la mensa: quante proteine vengono assunte ad ogni pasto? Ci sono delle ricette ad alto impatto ambientale? Come educare i bambini al gusto autentico dei cibi? Come rendere appetibili i legumi? Come valorizzare il ruolo delle commissioni mensa? Il confronto è appena iniziato e sta producendo informazioni utili e inaspettate per dare nuovo ossigeno ad una mensa che registra molta conflittualità.
Tutto il lavoro della redazione di Foodinsider e del Comitato Scientifico è volontario e gratuito ed è mosso dalla volontà e dalla convinzione che cambiando la mensa sia possa cambiare un sistema a favore di tutti: della salute dei bambini, dell’ambiente e dell’economia del territorio.