L’Ufficio scolastico del Piemonte smarca il pasto da casa. La posizione iniziale che contrastava la scelta del panino da casa e la limitava a chi aveva intrapreso azioni legali, è superata. Quindi sì, la mensa non è più l’unica opzione possibile, ma i genitori potranno organizzarsi autonomamente.
Il Direttore Generale dell’Ufficio scolastico regionale Fabrizio Manca ha dichiarato che per avere la possibilità di portare il pasto da casa non è più necessario intraprendere un’azione legale perché si stanno creando, insieme all’Assessorato comunale e regionale all’Istruzione e l’Assessorato alla sanità, le condizioni per accogliere tutte le richieste che arriveranno nelle scuole.
Anche in Lombardia qualcosa si muove dal momento che l’Assessore all’istruzione, Valentina Aprea, ha chiesto al Ministero cosa fare se anche le famiglie lombarde volessero rinunciare alla mensa. I tecnici del MIUR, scrive orizzontescuola.it, hanno dato il via alla possibilità di sperimentazione, a condizione che siano d’accordo i Comuni, i Consigli di circolo, le commissioni delle scuole e le famiglie.
Il Comune di Milano non sembra favorevole al pasto da casa, perché la scuola perderebbe il ruolo educativo che svolge durante l’ora della mensa, come sostiene il Vicesindaco di Milano, in contrasto con il Codacons che, sul tema in oggetto, ha presentato una diffida per dare la possibilità di scelta anche ai cittadini milanesi.