L’orto è sempre un’esperienza straordinaria per i bambini: si sporcano le mani con la terra, scavano, seminano, bagnano, curano, fino al momento in cui dal seme spunta la piantina che cresce e restituisce i frutti come per ricambiare le cure ricevute dai bimbi. E’ un’esperienza straordinaria anche per gli insegnanti che assistono all’entusiasmo e raccolgono i frutti del loro lavoro nel vedere gli alunni curiosi, attenti, capaci di sorprendersi e scoprire aspetti inattesi del ciclo della vita delle piante. Il più grande insegnante che ha fatto dell’orto la sua bandiera è Stephen Ritz autore di ‘The power of plants’. Stephen è un insegnante di scienze in una delle scuole del Bronx, dove tiene le classi ‘differenziali’, quelle che negli Stati Uniti raccolgono i ragazzi più in difficoltà. Stephen Ritz nella sua genialità le ha provate tutte per interessare e motivare gli studenti ad osservare e studiare la magia della vita. A scuola ha portato di tutto dai pesci nell’acquario al serpente, finché quest’ultimo è scappato e la scuola è rimasta chiusa fino al suo ritrovamento. Dopo questo fatto il professore di scienze ha virato verso l’orto. Non un orto qualsiasi, ma uno di quelli che può crescere in classe, magari sul muro di un’aula o nei corridoi. Dopo vari tentativi di orto urbano semi-riusciti, finalmente Stephen Ritz trova la soluzione nell’orto idroponico che cresce intorno ad una colonna da cui spuntano diversi ortaggi. Una soluzione che si dimostra funzionale agli spazi di una scuola che non ha giardino e magari neanche tanta luce. Una soluzione che adotta dal 2005 che ha cambiato il destino di molti suoi alunni cresciuti in una delle aree più disagiate degli Stati Uniti. Attraverso l’orto insegna ai bambini, la maggior parte dei quali vive al di sotto della soglia della povertà, come coltivare le verdure, ad avere cura delle piante, ad amare la vegetazione, a rispettare l’ambiente, a riconoscere la bellezza della natura, a gustare frutta, verdura e legumi. Ma è attraverso questo amore per le piante che di riflesso i bambini imparano ad amare se stessi, a rispettare la natura e a riconoscerne la bellezza. Scoprono il valore dell’aver cura, un percorso che li porta inesorabilmente a raccogliere i frutti del loro lavoro, oltre che a riconoscere gli alimenti che devono far parte di un corretto stile alimentare. Dietro un orto c’è tutto: la scienza, il rispetto del tempo, le regole, il lavoro di squadra, la comunità, la cura, la salute e tutto questo è ripagato dal risultato: la pianta, i fiori e i frutti. Stephen Ritz è un professore che spinto dall’amore verso i suoi allievi ha individuato nell’orto lo strumento didattico per eccellenza. Un’intuizione che gli ha permesso di guadagnare fama e riconoscimenti in tutto il mondo per i risultati straordinari che ha ottenuto a livello didattico, riuscendo a ricoprire di orti superfici improbabili di New York. Attraverso la sua associazione Green Bronx Machine gestisce decine di realtà, strutture e programmi nelle scuole, coinvolge ogni anno centinaia di studenti in progetti legati alla sostenibilità e riesce a trasformare aree degradate in un vivaio-laboratorio con aia per i polli dove tutto è fatto di materiale riciclato, dove si composta, si recupera l’acqua piovana e si tengono i cosiddetti farmer markets, il nostro ‘mercato dei contadini’, il cui ricavato van agli studenti; oppure l’orto comunitario in un’altra zona, fino a un decennio fa patria del crack e della prostituzione, e oggi spazio verde per la produzione di cibo locale.
Crescere l’orto è un’attività che segna i bambini, li coinvolge in una esperienza dove si mettono in gioco emozioni e competenze trasversali che si trasformano in una grande opportunità di crescita. Anche i Italia sono tante le iniziative di orti nelle scuole frutto della volontà di singoli insegnanti, o dei genitori o della scuola o di realtà come Slow Food che da anni promuove l’orto in condotta. Il Comune di Bergamo è una delle poche Amministrazioni che ha lanciato un progetto che coinvolge tutte le scuole con gli orti scolastici multifunzionali in collaborazione con l’Orto Botanico. L’obiettivo è quello di promuovere l’utilizzo dei giardini scolastici come aule educative all’aperto e interdisciplinari. Un progetto alla Stephen Ritz ma su scala cittadina.