Sale l’incertezza intorno alla ristorazione scolastica, tra fuga dalla mensa e ricorsi al Tar.
A Torino Camst ha fatto ricorso per l’esclusione dal bando assegnato a luglio, per cui fino a marzo è stato prorogato il contratto ai vecchi concessionari (Camst, Eutourist e Ladisa), poi si vedrà. Ma intanto la disaffezione verso la ristorazione scolastica torinese è confermata dai numeri degli iscritti che è in calo anche quest’anno, tanto da ipotizzare che alle medie si estinguerà la mensa come ha affermato l’Assessore Federica Patti. E’ facile immaginare che questo risultato sia dovuto anche all’effetto della nuova gara d’appalto, vinta al massimo ribasso (€ 3.99) che non ha convinto le famiglie a cui spetta a pagare sempre la stessa tariffa.
Ma l’incertezza tocca anche Pescara dove la Cir Food impugna la risoluzione del contratto che il Comune ha voluto dopo l’intossicazione di 500 bambini, 200 dei quali sono finiti in ospedale. L’Ufficio Stampa del Comune di Pescara risponde risentito dichiarando che “Più che stare vicino alle famiglie, sin dall’inizio la Cirfood ha cercato di deresponsabilizzarsi, scaricando sull’acqua la colpa delle tossinfezioni registrate in giugno in bambini appartenenti a più scuole cittadine, con accuse senza fondamento, smentite anche dalla comunità medico-scientifica, che hanno solo contribuito a generare ulteriori allarmismi in soggetti già così provati dalle intossicazioni dei propri piccoli…” .
A Pescara a fronte delle numerosissime denunce delle famiglie che hanno avviato una richiesta di risarcimento danni collettiva è in corso un’indagine della Procura. Il Comune, da parte sua, per rassicurare le famiglie, fa sapere attraverso gli organi di stampa che l’Amministrazione sta: “...condividendo con le famiglie ogni passaggio e studiando soluzioni di qualità e innovative, come il pasto da casa, che può rappresentare anche una buona prassi per modernizzare ulteriormente il servizio.”
Al pasto da casa stanno pensando anche le famiglie di Civitanova Marche (il cui menu si è posizionato ultimo nella classifica di Foodinsider) dove i genitori hanno indetto un incontro, a breve, per discutere le novità introdotte dalla recente sentenza del Consiglio di Stato e le prospettive di qualità del servizio mensa, dopo che la gara d’appalto è stata vinta dallo stesso fornitore.
L’incertezza coinvolge anche Asti con l’ennesimo ricorso al Tar da parte dei grandi esclusi (Camst e Dussman) dall’aggiudicazione dell’appalto che è stato vinto da Vivenda con un ribasso del 12.8%. Anche in questo caso si proroga il servizio ai fornitori dello scorso anno scolastico fino al 28 settembre visto che il giorno prima il Tar si esprimerà nel merito.
Un inizio anno scolastico in un clima di grande incertezza, forse perché le gare al massimo ribasso non convincono più le famiglie che chiedono qualità a costi accessibili.