Sulle polpette, a Milano, non c’è pace. I genitori le vogliono togliere dal menu, lo chiedono da mesi, attraverso la Rappresentanza e con iniziative autonome: lo sciopero della polpetta. Per tre volte in due scuole (Stoppani e Palermo) i genitori hanno richiesto in massa la dieta in bianco quando erano previste a menu le polpette. Milano Ristorazione risponde investendo in comunicazione: prima con il servizio sul Corriere del 16 febbraio, poi con una comunicazione diretta ad ogni commissario mensa dove sostiene che le polpette di merluzzo sono buone, gradite ai bambini, più dei filetti di pesce. Ci prova anche il Comune a calmare le acque con l’articolo ‘prove di democrazia‘ di Elisabetta Strada.
La scelta di Milano Ristorazione di scavalcare l’organo di rappresentanza e andare diretti sui commissari mensa, non piace e suona come uno schiaffo ai genitori eletti. La reazione di stupore per aver escluso la Rappresentanza da tale comunicazione sorprende gli interessati, ma anche i genitori destinatari della comunicazione. La Rappresentanza fa sapere che di questa comunicazione se ne parlerà al prossimo incontro (il 22 marzo). Ma a parte i giochi di ruoli e le richieste inascolatate la questione polpette rimane sul tavolo. Milano Ristorazione sembra difenderle a tutti i costi perché sui semilavorati, polpette, crocchette, tortini, lasagne, ha basato la propria strategia industriale con l’accentramento della produzione nel centro cucina industriale di Sammartini.
Quindi di togliere le polpette non se ne parla, prima di tutto bisogna produrre risparmi e consistenti utili (1.770.000 euro nell’ultimo bilancio) che le polpette sembrano garantire. Più che un esercizio di democrazia, il confronto genitori e Comune/fornitore sembra un dialogo tra sordi.
Sarà ancora questa la politiche dei ‘Manager‘ a Milano anche con il nuovo sindaco? Si continuerà con la stessa linea di principio che mette le ragioni del business prima della qualità di un servizio che ha ricadute sulla salute dei bambini? Mentre Comune e fornitore sembrano tergiversare per prendere tempo e lasciare che decida il nuovo Sindaco, si preparano le nuove polpette per il menù estivo, quelle di tacchino, questa volta alla pizzaiola visto lo scarso successo delle precedenti che l’estate scorsa hanno incominciato a sostituire uno dei secondi piatti con il gradimento più alto di sempre, la fesa di tacchino. Scelta che in questo momento suonerebbe più una provocazione e una prova di forza che un’apertura al dialogo con i genitori.