PESCE FRESCO NELLE SCUOLE, BUONE ESPERIENZE SUL TERRITORIO ITALIANO A CONFRONTO
Slow Fish organizza, presso il porto antico di Genova, un evento di 4 giorni, dal 18 al 21 maggio, all’interno del quale si parlerà anche del pesce offerto nelle mense scolastiche. Un argomento ostico perché il pesce i bambini fanno fatica ad accettarlo. Proporre il pesce almeno una volta alla settimana, come stabiliscono le linee guida della ristorazione scolastica, è impresa ardua, soprattutto da quando le cucine nelle scuole non ci sono più, ma rimangono, in prevalenza, solo centri cucina industriali. Nei menu della mensa domina il bastoncino di pesce: tempo di elaborazione nullo, veloce da preparare, con un tasso di accettazione medio da parte dei bambini,(dipende dalla qualità del bastoncino!) che è già un ottimo risultato. Eppure ci sono realtà dove intorno al pesce vengono fatte iniziative di educazione alimentare, insegnando ai bambini a riconoscere le specie, la provenienza e i cicli di vita dei vari pesci che popolano il mare. Succede, per esempio a Bagno a Ripoli, dove il pesce, che spesso è fresco, viene portato in classe, mostrato ai bambini che assistono alla pulitura, per estrarre quelle parti che verranno utilizzate per essere cucinate con ricette semplici, ma sfiziose. Risultato? gradimento altissimo da parte degli alunni e pochissimi scarti.
A fare la differenza ci sono, soprattutto, le mense marchigiane che hanno aderito al progetto Pappa Fish – mangia bene, cresci sano come un pesce” iniziativa cofinanziata dall’Unione Europea nell’ambito del fondo europeo per la pesca. I Comuni che hanno aderito al progetto Pappa-fish hanno introdotto il pesce fresco dell’Adriatico nelle mense scolastiche accanto ad un percorso didattico per far scoprire le qualità del prodotto in maniera simpatica e divertente.
Tre gli aspetti fondamentali per far apprezzare il pesce: qualità e varietà del pesce (meglio se fresco), ricette semplici e gustose (fondamentale la capacità di cucinare e non di assemblare alimenti precotti delle cucine) e un’azione coordinata di educazione alimentare.
Di questo ed altro si parlerà il 18 maggio insieme a Slowfish e a quelle realtà italiane che hanno promosso iniziative per valorizzare la qualità del pesce con ottimi risultati in termini di accettazione da parte degli alunni. Interverranno al workshop di SlowFish per raccontare le proprie esperienze: Paolo Agostini, direttore della Fondazione Albert; Alessandro Venturi, presidente del Centro educazione del gusto di Prato; Gabriele Taddeo, assessore alla pubblica istruzione del Comune di Sant’Olcese; Rosa Olivieri, sindaco di Ronco Scrivia; Paola Salvador, titolare dell’azienda PIT, Produttori Ittici Trevigiani (Treviso). L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.