Anche a Terni un film già visto. In breve: il Comune sotto il vessillo della razionalizzazione dei costi’ sembra propendere, a detta dei genitori, per la soluzione centro di cottura unico e pasto trasportato. L’utenza invece difende il pasto preparato nelle cucine delle scuole. Sul piano politico si vedono contrapposti due schieramenti con M5S, Sel, FdI, Rs a sostegno dei genitori e PD e FI per l’esternalizzazione del servizio di refezione.
Ecco cosa ci raccontano i genitori su quanto succede a Terni.
‘Tutto inizia il 10 dicembre quando l’assessore Carla Riccardi convoca i comitati di gestione dei servizi educativi comunali e le direzioni didattiche delle scuole statali per tramite dei commissari mensa.
Sempre su convocazione dell’assessore, partecipano alla riunione anche due persone in rappresentanza della AllFoods s.r.l.. L’incontro mira a raccogliere indicazioni di varia natura sul servizio di refezione, tuttavia più voci si sollevano a sostenere il dubbio che l’amministrazione abbia già deciso di esternalizzare il servizio, coinvolgendo sempre di più la AllFoods s.r.l.. I genitori dichiarano la preferenza incondizionata per il mantenimento delle cucine in loco e chiedono risposte precise in merito. L’assessore risponde in modo evasivo ed approssimativo. Successivamente, per ordine di data, ma l’incontro era già stato fissato da tempo, noi rappresentanti delle scuole comunali diamo vita ufficialmente al Comitato Servizi Educativi Comunali (Co.SEC). Il comitato nasce per dare una risposta collettiva alla necessità di affrontare in maniera coordinata le numerose problematiche riguardanti i SEC, in difesa degli stessi e contro il loro progressivo smantellamento. La questione mense per noi, quindi è parte di un quadro più ampio e complesso. Con questo spirito ci siamo preparati a partecipare alla seduta del Consiglio comunale del 21 dicembre, nel corso della quale sono stati votati i tre atti di indirizzo sulla refezione.
Quello che è successo, da un punto di vista politico, è molto preoccupante: PD e FI, in totale spregio della volontà dell’utenza, hanno bocciato l’atto del M5S, che rappresenta la volontà “dei genitori”, e votano i reciproci atti che sembrano essere in tutto e per tutto funzionali all’esternalizzazione, con l’enfasi posta sul principio di economicità.’
La prospettiva per i bambini di Terni sarà quindi quella del pasto precotto e trasportato? I genitori non mollano e si stanno mobilitando, focalizzando il loro impegno sulla messa a sistema di saperi, capacità e competenze al fine di proporre soluzioni condivise ed innovative. Hanno già preso contatto con l’avvocato di Perugia che ha depositato il ricorso al Tar contro la recente esternalizzazione e si stanno confrontando con diverse realtà, regionali e nazionali.
‘Il risultato della mobilitazione del 21, è stato aver ottenuto di essere sentiti in II Commissione Consiliare, dalla quale, si dice, usciranno le modifiche degli atti approvati.’
Seguiremo l’evolversi degli eventi confidando che il Comune di Terni ritorni sui suoi passi e miri ad una mensa scolastica di qualità che non può prescindere dalla presenza delle cucine nelle scuole.