
Cambieranno, quindi, le regole che disciplinano le commissioni mensa per permettere anche i genitori dei bambini con il pasto da casa di accedere in mensa e fare ispezioni. L’obiettivo rimane quello di tutelare la salute e il benessere di tutti i bambini e, soprattutto, mantenere quello spirito d’inclusione che da sempre connota la nostra scuola.
Ma l’accezione ‘commissione mensa‘ forse non basterà più, perché, in questo contesto, diventa sempre più importante fare un salto di qualità e sviluppare quella competenza che nelle linee d’indirizzo della ristorazione scolastica sembra sia quasi marginale nel definire il commissario mensa ‘un interlocutore nei diversi progetti/iniziative di educazione alimentare nella scuola‘. In realtà è proprio questo ruolo di promotore di uno stile alimentare sano che dovrebbe svilupparsi e diventare sempre più dominante nelle competenze dei genitori volontari. Diventare ‘commissioni alimentazione’ vorrebbe dire collaborare a più stretto contatto con il corpo docente per introdurre nella scuola iniziative di educazione sia alimentare che culinaria per insegnare a bambini e genitori cosa significa un pasto sano, equilibrato e sostenibile da distribuire durante la settimana. Se prima questa competenza era necessaria solo per il pasto serale in famiglia, perché del pranzo se ne occupava la scuola, ora è quanto mai importante acquisire una visione più ampia dei pasti per elaborare piatti idonei da portare scuola.
La commissione alimentazione già esiste in alcune scuole all’avanguardia. E’ il caso della scuola Rinascita Livi di Milano dove genitori e docenti fanno parte di una commissione che opera non solo nell’ambito della refezione scolastica, attraverso le tradizionali ispezioni in mensa, ma si occupa concretamente di educazione alimentare con laboratori, incontri e iniziative che coinvolgono l’intera comunità scolastica. Genitori e professori collaborano in un percorso di educazione alimentare che è parte integrante del P.O.F dove si afferma che la ‘scuola è di supporto alla formazione e allo scambio di esperienze tra docenti e alunni sui temi dell’alimentazione sostenibile, con azioni concrete quali l‟orto, la cucina didattica, il mercato a filiera corta e, alcuni sabato mattina, i laboratori di cucina offerti alle scuole del territorio’. In questo contesto il titolo di commissione mensa non basta più, ma evolve e si trasforma in commissione alimentazione promotrice di uno stile di vita sano e sostenibile a scuola e sul territorio.
Una realtà interessante che può rappresentare un modello a cui fare riferimento in un momento storico dove i genitori hanno avuto la capacità di rompere determinati equilibri che andranno ricostruiti per creare nuovi paradigmi.
Una realtà interessante che può rappresentare un modello a cui fare riferimento in un momento storico dove i genitori hanno avuto la capacità di rompere determinati equilibri che andranno ricostruiti per creare nuovi paradigmi.