Cibi riconoscibili, ingredienti naturali e verdure fresche di stagione il tutto condito con passione, attenzione alle esigenze dei piccoli e ricette semplici. Si può fare! Meglio se con la collaborazione di tutti, soprattutto dei docenti che in mensa svolgono un’attività educativa e come tale il loro esempio e il loro approccio verso il cibo è il modello con cui si confrontano i bambini a scuola e da cui traggono l’esempio.
L’esperienza all’interno della ‘macchina organizzativa’ delle cucine delle scuole, consente di dire ad Elena Alquati, che nonostante le criticità e i limiti di un contesto come quello delle mense scolastiche è possibile elaborare un menu di qualità, dove vengano rispettate le indicazioni dell’OMS, e offerte delle ricette gradevoli e appetitose.
La sinergia tra tutti gli attori della refezione scolastica: il Comune, il fornitore del servizio di ristorazione, l’ASL, la direzione scolastica, le insegnanti e i genitori delle commissioni mensa possono, insieme, migliorare la qualità delle mense se gli obiettivi e interessi sono comuni.
Il modello organizzativo che sottintende la mensa fa da padrone: drammaticamente diverso sarà il gusto di un piatto trasportato dal centro cucina centrale che ristagna per ore nei contenitori prima di essere servito e consumato in mensa, rispetto a quello che viene elaborato nella cucina della scuola e servito a breve. Il modello del centro cucina unico, o uno dei pochi, segna il declino del gusto anche del piatto più appetitoso. Bisogna ripensare un modello che non sacrifichi tutte le cucine delle scuole in nome dell’efficienza e del taglio dei costi, ma che trovi un equilibrio tra numero dei piatti elaborati, distanza dalla cucina alla scuola, e tempo di ristagno del cibo da quando è cotto a quando è servito.
Infine imprescindibile è l’educazione al ‘buon cibo’ fatta ai bambini fin da piccoli. Conoscere il percorso che il cibo fa “dall’orto al “piatto” ovvero dove si trovano i cibi, e come vengono preparati per essere consumati, ma soprattutto la loro storia, la loro tradizione, le curiosità, contribuiscono a creare una ‘cultura del cibo’ e a saper riconoscere, scegliere e gustare piatti sani e appetitosi. Meglio se preparati dai bambini.