Vigili urbani in borghese, annunciando un fantomatico controllo, piombano nel refettorio della S. Angelo a Sasso vietando alle maestre di aprire le vaschette fornite dalla ditta esterna e lasciando bambini dai 3 ai 5 anni digiuni. ‘ Questo è quanto riferiscono insegnanti e genitori in merito ai fatti dello scorso 20 dicembre intrapresi dal Comune per contrastare la ditta con cui i genitori hanno preso accordi dopo lo scandalo della mensa di Benevento.
La tristemente famosa realtà della mensa ‘criminale’ di Benevento ha indotto i genitori a intraprendere la strada del il ‘fai da te’, con il pasto da casa o con un accordo di catering con un ristorante vicino alla scuola. A questo nuovo scenario hanno fatto seguito le reazioni intimidatorie del Comune verso la ditta a cui si sono rivolte le famiglie per la fornitura di un pasto per i propri figli ma anche verso le insegnanti che sono state minacciate di multa perché sprovviste dei requisiti relativi ai protocolli HCCP necessari per aprire una vaschetta o un termos a un bimbo di 3 anni.
Là dove le maestre hanno ceduto alle minacce i bambini sono rimasti a digiuno.
I consiglieri comunali del M5S di Benevento, Marianna Farese e Nicola Sguera affermano che questo blitz è un’azione grave e intimidatoria, voluta direttamente dal Sindaco [Mastella] (per quanto ci è dato sapere), pensata ed espletata per minare l’autonomia decisionale degli istituti scolastici e per costringere alla resa i genitori che, liberi di scegliersi la modalità di fruizione del pasto all’interno dei refettori scolastici, hanno rovinato i piani affaristici di taluni personaggi ormai noti. Eppure a settembre lo stesso sindaco aveva affermato a mezzo stampa che il pasto da casa era un’opzione valida e utilizzabile…
La mensa di Benevento continua ad essere la pecora nera tra controlli inesistenti che il Comune avrebbe dovuto effettuare per monitorare la qualità del servizio e blitz intimidatori per difendere il fornitore del servizio da una concorrenza ingaggiata ‘per disperazione’ dai genitori.
A breve si profilano nuovi eventi: la scadenza dell’appalto del servizio mensa il 31 gennaio, un’interrogazione dei M5S per quanto accaduto il 20 dicembre nella scuola S.Angelo a Sasso e possibili azioni legali che i genitori stanno vagliando per tutelare i propri figli.
L’atteggiamento difensivo delle famiglie di fronte ad un Comune che per difendere interessi economici lascia a digiuno bambini di 3 anni porterà ancora una volta la questione ‘mensa’ in tribunale? Staremo a vedere.