Erano 2.200 i pasti della mensa scolastica quando c’era la Ristorò, il fornitore incriminato, ora sono scesi a 150 in tutta Benevento. La mensa degli orrori si è retta su un disegno criminoso, finalizzato ad aumentare i guadagni d’impresa, […] un sistematico riciclo di cibo avanzato nelle scuole, addentato e non consumato del tutto, che in seguito veniva destinato per la preparazione dei pasti serali agli ospiti delle strutture sanitarie, così ha dichiarato la Guardia di Finanza di Benevento a conclusione delle indagini sulla mensa scolastica.
In questa realtà si è arrivati ad una mensa ripugnante al di fuori di ogni controllo che ha somministrato cibo che ‘non andava dato nemmeno agli animali‘ come ha dichiarato il Presidente di AltraBenevento.
La situazione è talmente degenerata e la fiducia nelle istituzioni irrecuperabile che la mensa a Benevento si è quasi estinta. La gara d’appalto del ‘dopo Ristorò’ prevedava l’affidamento del servizio di ristorazione per 5 anni. Gara che non è stata vinta dalla Quadrelle, l’attuale fornitore, che tuttavia ha fatto ricorso. Il Tar si è appena espresso dando torto alle Quadrelle e dichiarando nulla la gara. Quindi le Quadrelle 2001 finirà il suo mandato il 31 gennaio. E poi? Cosa succederà dopo non si sa.
Quello che si sa è che l‘attuale appalto prevede la fornitura di 1200 pasti di cui il Comune ne deve garantire 600 (il costo del pasto è di € 2.89) anche se di fatto i pasti erogati sono 150. I 2050 pasti che si sono persi dopo lo scandalo della mensa di Benevento si sono trasformati in pasto da casa, tranne che in un Istituto Comprensivo dove genitori intraprendenti hanno stipulato un contratto con un ristorante locale che ogni giorno rifornisce i bambini di un pasto caldo al costo di 3.50.
In una situazione di estrema incertezza e con poche garanzie la soluzione più facile rimane il pasto da casa, ma l’evoluzione sembra andare anche verso il fai da te: genitori che individuano piccoli fornitori sul territorio e si costituiscono per stipulare accordi di fornitura ad hoc per la propria scuola.
Dalla mensa comunale al ristoratore di quartiere, sarà questo il nuovo trend?