Dopo la trasmissione “Indovina chi viene a cena” del 7 novembre, che ha portato alla ribalta il problema della qualità nelle mense, i genitori di Napoli hanno detto basta al cibo discount ai propri figli. Dal giorno 21 novembre sono partite le proteste in diverse scuole, con il rifiuto del Pangasio, il piatto più incriminato che spaventa i genitori, e, in alcuni casi, con il consumo del panino da casa al posto dei piatti della mensa, con conseguente mancato introito da parte delle ditte.
L’adesione alla protesta ha toccato il 99% degli scolari, segno che i genitori sono consapevoli dei rischi a cui sono esposti i bambini se l’alimentazione non garantisce parametri di sicurezza e qualità e che ritengono necessario un cambiamento immediato.
A Napoli sono tante le criticità in mensa: cibi con conservanti, verdura prevalentemente congelata e non di stagione, e menu non in linea con le Raccomandazioni dell’OMS.
Le commissioni mensa presenti nel comune di Napoli segnalano da circa un anno le gravi criticità del servizio di refezione, ma tali denunce sono state ignorate dalle istituzioni che rilanciano piuttosto messaggi di rassicurazione sulla questione ‘scottante del “Pangasio”: sia le ditte che l’Assessore alla Pubblica Istruzione assicurano la bontà del pesce servito a scuola, sottoposto a controlli strettissimi ed accurati.
Coordinamento commissioni mensa napoletane (Ripensa la mensa – gruppo aperto su Facebook)