Non c’è tempo da perdere, tutti dobbiamo attivarci per trovare soluzioni per salvare il nostro mondo che ‘brucia’. Economia, commercio, finanzia, cultura, educazione, tutti, ma proprio tutti, dobbiamo fare qualcosa per proteggere la terra dal climate change, partendo prima di tutto dal ‘suolo’. Questo il messaggio di urgenza che esce dal 9° International Forum on food and nutrition organizzato dal Barilla Center for food & nutrition. Un evento che ha riunito a Milano esperti, opinion maker internazionali e giovani ricercatori per condividere evidenze, dati scientifici e best practice, con l’obiettivo di costruire un modello di alimentazione sostenibile, per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
Tra le varie iniziative del Barilla Center for food & nutrition c’è la dieta sana e sostenibile. Il BCFN punta sulle mense, quelle aziendali e universitarie. Adottare una dieta sana e sostenibile potrebbe far risparmiare fino a 2900g di CO2 equivalente al giorno per persona e fino a 200 miliardi di m3 di acqua all’anno, considerando l’intera popolazione europea. Per questo nasce il progetto Su-Eatable Life, finanziato dalla Commissione EU, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 e impronta idrica, relative al consumo di cibo in Europa. BCFN è capofila del progetto, che coinvolge anche GreenApes, Wageninen University e la Sustainable Restaurant Association. Su-Eatable Life punta a dimostrare, attraverso una serie di esperimenti svolti presso università e mense aziendali e tramite l’implementazione di un sistema informativo facile e di pronto utilizzo, che è possibile coinvolgere i cittadini dell’UE e correggere le proprie diete, al fine di apportare vantaggi per il nostro ambiente e la nostra salute.
Le mense sono la porta d’ingresso per il cambiamento perché fa leva sui grandi numeri della ristorazione collettiva e può abituare ad uno stile alimentare più corretto e sostenibile. E’ quello che Foodinsider fa da tre anni attraverso il Rating avviando un processo di cambiamento che ha un impatto sulla qualità del pranzo di circa 500.000 bambini in Italia. Un’ influenza che ha portato ad un cambiamento verso menu scolastici più in linea con le raccomandazioni dell’OMS e quindi diete più sostenibili: meno carne, salumi, più verdure, legumi e cereali integrali.
Il messaggio è chiaro: una dieta sana fa bene sia alla nostra salute che al pianeta. La ristorazione collettiva ha una grande responsabilità proprio perché gestisce grandi numeri e può fare scelte che possono influire nella riduzione degli avanzi, ma anche della plastica, aumentare il consumo di cibi a basso impatto ambientale (meno carne più legumi) favorendo l’offerta di prodotti biologici a tutela del suolo, scelte più sostenibili che si possono fare all’interno delle mense.
L’invito del Barilla Forum, che raccogliamo e promuoviamo, è quello ad essere tutti attivi nel proprio ambito di competenza per fare scelte sostenibili a partire dal cibo, consapevoli che la produzione di cibo è il settore che ha il maggiore impatto negativo sull’ambiente con un costo ambientale negativo pari al 224%. È quanto ha spiegato Raj Patel (qui il suo TEDMED talk) professorre, studioso della crisi alimentare mondiale e attivista, riportando le statistiche di KPMG. Uno dei tanti relatori che, attraverso statistiche e numeri, ha dimostrato quanto sia urgente un cambio di modello economico.