A Venezia i genitori non mollano e organizzano un secondo ‘sciopero del panino’ lunedì 14 marzo a cui hanno aderito più di 5.000 bambini. La protesta, che replica quella del 25 febbraio, ha l’obiettivo di cancellare gli aumenti della mensa scolastica, incrementati di circa 70 centesimi a pasto e ripristinare il tetto del 60% per la compartecipazione alla spesa richiesta alle famiglie, abolito la scorsa primavera.
L’Assessore alle politiche educative, Paolo Romor, aveva già fatto sapere che non ci sono soldi per ridurre i costi, che sono tali anche per via delle tante esenzioni. Ma la questione sembra essere più delicata, a detta dei genitori: ‘l’esenzione dei buoni pasti per le famiglie in difficoltà, generalmente oggetto delle politiche sociali di un comune, che se ne assume l’onere, a Venezia, invece, ricade sulle famiglie che ne sostengono il costo’.
L’aumento di 140 euro a figlio all’anno e senza sconti sui secondi figli è un ‘ingrediente’ indigesto ai genitori che chiedono al Sindaco di mantenere gli impegni siglati in campagna elettorale, di abbassare il costo dei buoni pasto e ripristinare il tetto del 60%. Il Sindaco, non si è ancora aperto ad un confronto con i genitori, ma ‘ha ha detto che inasprirà i controlli sulle esenzioni e sugli evasori del buono pasto’ cosi’ riferisce Lara Spina, una delle tante mamme che si battono contro il caro mensa.
L’alta marea delle oltre 5014 disdette supera la carica dei 4551 panini del 25 febbraio! Questo il titolo del comunicato stampa dei genitori entusiasti del risultato del secondo sciopero dove esplicitano le altre richieste:
- rendere quanto più trasparente possibile e pubblico il costo unitario del buono pasto
- prevedere delle convenzioni per recuperare il cibo scartato
- evitare i continui cambi di menù, con pietanze al ribasso
- non razionare i pasti
- migliorare il menù e renderlo sano e variato con il lavoro al tavolo del CTP (Comitato Tecnico Permanente)
- correggere e migliorare il sistema di gestione elettronica dei buoni pasto per evitare sprechi strutturali e insolvenze
- non imporre ai comitati mensa restrizioni d’orario per l’accesso ai centri cottura, eliminare il divieto della lettura delle etichette e rendere pubbliche le informazioni su tutte le derrate
- coinvolgere i rappresentanti dei Comitati Mensa nella stesura del prossimo capitolato, come previsto dal Regolamento del Servizio di Ristorazione Scolastico
- riconoscere e rendere praticabile un’alternativa alle famiglie che non intendono usufruire del servizio mensa.
“Fino a quando l’Amministrazione non si degnerà di parlarci noi continueremo a scioperare con il panino…” fa sapere il Comitato Genitori che tra cartelli, disegni e coloratissime magliette con la scritta “Io partecipo allo sciopero del panino” hanno trasformato questa occasione di protesta in una festa per i bambini.