A Terni i genitori sono in trincea in difesa delle 36 cucine che sembrano minacciate da un processo di ‘razionalizzazione’ che il Comune ha messo in campo e che fa pensare alla prospettiva di un centro unico di produzione.
Il fronte si è aperto il 21 dicembre 2015 quando i genitori si sono presentati alla seduta del consiglio con un cartello riportante la scritta ‘No trasportato, sì cotto e mangiato’. Dalla bagarre di quel pomeriggio i genitori si conquistano la promessa dell’apertura di un tavolo paritetico attraverso il quale partecipare all’elaborazione del nuovo bando previsto a maggio; poi una lettera aperta del 15 gennaio 2016 il Sindaco assicura che “c’è la disponibilità dell’amministrazione ad ampliare il tavolo a cui compete affrontare le tematiche del mondo della scuola, coinvolgendo tutti i soggetti portatori di interesse e in primo luogo le rappresentanze dei genitori”.
La dialettica è continuata con l’Audizione del 04 febbraio presso la II° Commissione a cui sono stati invitati il Comitato Commissari Mense e il Comitato Servizi Educativi Comunali. L’accordo raggiunto prevedeva la condivisione dei dati ufficiali relativi ai costi di servizio mensa (sia dei pasti cucinati in loco sia di quelli trasportati) e la garanzia dell’avvio a breve del “tavolo paritetico di partecipazione”.
I dati arrivano, ma i genitori li giudicano ‘insufficienti’ e anche il ‘tavolo paritetico’ non accenna a partire. Si riaccende la dialettica con una lettera Comunicazione urgente II° Commissione (1) che i genitori del Cosec (Commissione Servizi Educativi Comunali) recapitano l’11 febbraio a Francesco Filipponi Presidente della II° Commissione, Angelica Trenta Vicepresidente della II° Commissione, ai consiglieri componenti della II° Commissione, al Sindaco e ai membri della Giunta. Con questa lettera i genitori propongono un calendario di azioni da intraprendere su cui si misurerà la veridicità delle promesse dell’Amministrazione.