I distributori di snack, caffé e bibite cambiano pelle e diventano sostenibili. O almeno ci provano. Succede, per esempio, in un vivaio a Roma Nord, Horti di Veio, sulla Via Cassia, in un’oasi verde di circa 10.000 mq divisa in zone da esposizione, giardini arredati e serre, all’interno delle quali è stata creata un’area break a basso impatto ambientale. E’ un esempio di come può cambiare la ‘pausa caffè’ se si vuole essere più sostenibili anche attraverso il cosiddetto ‘vending’.
Quali sono le caratteristiche che rendono un distributore sano e sostenibile? Abbiamo analizzato tutte le opzioni possibili per rendere l’area break il più possibile ‘green’ sulla base dell’offerta disponibile ad oggi sul mercato.
COME FUNZIONANO I DISTRIBUTORI SOSTENIBILI
Sicuramente la qualità dell’offerta dei prodotti è importante, ma non è l’unico aspetto da considerare per garantire la salute degli utenti e del pianeta. I distributori sostenibili privilegiano prodotti con ingredienti biologici, caffé bio, snack e bevande a ridotto apporto calorico e sani dal punto di vista nutrizionale. Si eliminano le bevande zuccherate, s’introducono prodotti inusuali per i classici distributori, come per esempio, la frutta secca e si allarga l’offerta a prodotti accessibili anche a utenti con esigenze diverse, come celiaci, intolleranti, diabetici, vegani, ecc. C’è la possibilità di eliminare lo zucchero dalle bevande calde, mentre l’acqua è in Pet mono polimero 100% riciclabile. I distributori sostenibili scelgono soluzioni a basso impatto ambientale che coinvolgono anche il packaging, che può non essere in plastica, e la struttura dei distributori. Le macchinette si trasformano, perdendo il design classico da vetrina pubblicitaria e vengono realizzati in cartone 100% riciclabile.
I bicchierini del caffé abbandonano la plastica e diventano di carta laminati in bio plastica 100% da materie prime rinnovabili. La gestione dei rifiuti viene razionalizzata attraverso il compattatore e differenziatore di tutti i rifiuti post consumo che riduce il 90% del volume della plastica che può essere riciclata.
IN ATTESA DEI CRITERI AMBIENTALI MINIMI
Ad oggi non esistono Criteri Ambientali Minimi (CAM) da applicare al vending, come invece ci sono per il servizio di ristorazione scolastica. Eppure, nonostante l’assenza di CAM per i distributori, anche il mercato del vending si sta muovendo in maniera responsabile per essere più sostenibile. Importante, a nostro avviso, conoscere esempi virtuosi di area break a basso impatto ambientali per diffonderli anche nelle scuole dove, purtroppo, dominano distributori di merendine e bibite zuccherate senza alcuna attenzione alla salute dei ragazzi e alla sostenibilità.
TRACCIAMO LE BEST PRACTICE
Stiamo tenendo traccia delle realtà più virtuose del vending per diffondere le best practice a chi è interessato a rendere sani e sostenibili i distributori. Per chi vuole far conoscere la propria realtà sostenibile o vuole informazioni sulle best practice scrivere a info@foodinsider.it