Il processo simulato alla zucchero che si è tenuto il 18 giugno presso l’Università degli Studi di Milano, ha dichiarato l’imputato colpevole. Dopo tre ore che hanno visto alternarsi consulenti di parte, testimoni e periti, per lo più medici specialisti di alto profilo, i giurati hanno emesso la sentenza. Il reato fa riferimento all’articolo 590 del codice penale che parla di ‘colpa’ anche se vengono concesse le circostanze attenuanti generiche per una concausa da parte degli utenti che sono a loro volta responsabili di un uso scorretto dello zucchero, oltre i limiti definiti dal Ministero della Salute che sono pari al 5% delle calorie.
Il problema dell’assenza di una conoscenza chiara di cosa voglia dire questo limite lo abbiamo affrontato noi come Foodinsider che siamo stati chiamati ad interpretare il ruolo di genitori e a spiegare la nostra prospettiva. Il tema che abbiamo posto è ‘quanto zucchero?’ E’ necessario tradurre questa percentuale in un dato che i genitori possono interpretare per adattare l’alimentazione dei figli a dei limiti che possono essere identificati sulla base delle tabelle nutrizionali dei prodotti.
Processo allo zucchero: Foodinsider ‘quanto zucchero?’ from foodinsider
La condanna della giuria è stata di un anno a lavori socialmente utili che consistono nella redistribuzione dello zucchero a favore dei paesi più poveri per tentare un riequilibrio di tutte le risorse alimentari. La Corte rileva inoltre delle condotte che non sono state oggetto di investigazione e richiede che gli atti siano trasmessi al Pubblico Ministero affinché valuti il mancato intervento da parte di professionisti, imprenditori e istituzioni pubbliche sul piano di una corretta informazione e di un orientamento alla produzione di alimenti a base di zucchero nel rispetto della salute, che è un bene primario, senza che soccomba ad interessi economici del mercato.
E’ emerso in modo evidente, durante tutto il dibattimento, che l’assunzione di zucchero oltre le indicazioni raccomandate delle istituzioni sanitarie, crea, favorisce o accellera malattie oncologiche, cardiovascolari, diabete, epatopatie e carie.