A Perugia è stato assegnato il nuovo bando per le mense scolastiche. A vincerlo è stato il Raggruppamento temporaneo d’Impresa costituito dalle aziende Cir Food Sc di Reggio Emilia, Eutourist New Srl di Orbassano e la società Cooperativa B+ di Spoleto. Valore dell’appalto € 11.256.452,66, per un periodo di tre anni e cinque mesi, fino alla fine di agosto del 2020, rinnovabile eventualmente per un altro triennio.
La novità, al di là del bando, è che alla conferenza stampa indetta per presentare il risultato della gara non c’erano solo il Sindaco Andrea Romizi, l’Assessore competente Dramane Wagué, la dirigente dell’Area Servizi, Roberta Migliarini. Allo stesso tavolo era presente anche l’Avvocato Alessandra Bircolotti, in rappresentanza dei genitori, in qualità di attori partecipi nel processo decisionale della mensa scolastica. I comitati mensa torneranno ad essere parte attiva nella gestione degli acquisti, come lo erano due anni fa prima dell’esternalizzazione del servizio mensa. Le scuole riceveranno fino a 60.000 euro per le attività didattiche, come avveniva fino a due anni fa quando la gestione oculata degli acquisti da parte dei genitori permetteva di avere un residuo di cassa da investire nelle attività scolastiche. Entro il 2020 si avrà una mensa più sostenibile con stoviglie in ceramica in tutti i plessi. Il costo del pasto mensa a Perugia rimane a 2.50 euro.
L’esito di questo bando è frutto di una accesa dialettica che ha portato i genitori ad intraprendere azioni legali che hanno segnato una svolta. Il ricorso al Tar ha fatto sì che il Sindaco prendesse in mano la ‘questione mensa’ avviando un confronto costruttivo con i genitori.
In sede di conferenza stampa l’avvocato Alessandra Bircolotti, legale dei comitati mensa, ha affermato che al Tar chiederà che venga dichiarata la cessazione della materia del contendere ‘perché il Comune ha accolto tutte le richieste dei genitori‘. Non si tratta di una rinuncia, ma di un riconoscimento della volontà del Sindaco di accogliere le richieste dei genitori che si vedono applicate nell’esito del bando.
Nuovo appalto anche ad Aosta. Vivenda, l’azienda di ristorazione scolastica, rimarrà per altri 6 anni migliorando la qualità del servizio mensa: più alimenti biologici, prodotti a KM0 e pasti meno cari. Una famiglia potrà arrivare a risparmiare fino a 135 euro all’anno. La quota passa da € 4,50 a € 4.00 con una riduzione dell’11% del costo pasto. Vivenda ha dichiarato di avere ridotto i margini di utile pur di proseguire nella fornitura del servizio. Si ridurrà l’impiego della carta attraverso un sistema informatizzato per la prenotazione dei pasti e verranno eliminate le posate di plastica.
Una famiglia può risparmiare fino a 135 euro. Con il nuovo appalto di sei anni Vivenda migliora i servizi, potenzia l’assistenza, fornisce pasti bio o a km zero e dice addio alle posate in plastica e carta.
Ad Imperia la società partecipata dal Comune, che fornisce il servizio di ristorazione scolastica (Seris), ha presentato un bilancio attivo con un utile pari a 112.105 euro. Un risultato positivo frutto dell’azione del nuovo Amministratore Unico, Vincenzo Costantini, ex generale dell’Arma dei carabinieri, che svolge questo incarico a titolo gratuito.
L’Amministrazione ha scelto di condividere il risultato positivo del bilancio di Seris con i fruitori del servizio diminuendo il prezzo del pasto. Per il primo figlio il costo passerà, dal prossimo anno scolastico, da € 4.80 a € 4.50.
Perugia, Aosta e Imperia, tre segnali di cambiamento che rappresentano una svolta nella gestione delle mense scolastiche: genitori che partecipano ai processi decisionali della mensa scolastica, diventano garanti della qualità; il costo dei buoni pasto che si abbassa; utili ridotti dell’azienda di ristorazione collettiva pur di continuare ad erogare il servizio mensa; un Amministratore Unico che lavora gratis, porta utili e li condivide con le famiglie utenti.