I genitori di Terni ci hanno scritto per informarci sull’esito della dialettica tra genitori e Amministrazione in questo difficile anno di transizione, iniziato con la minaccia della chiusura delle cucine da realizzare con l’esternalizzazione della mensa. Purtroppo un film già visto anche in altre realtà, dove i Comuni spostano la mensa dalle politiche sociali dell’Amministrazione per cederla agli operatori di mercato che la trasformano in ‘oggetto di business’, con tutte le implicazioni che ne fanno seguito.
Ecco, in sintesi, cosa è successo a Terni:
‘Il risultato positivo raggiunto è quello del mantenimento delle cucine in loco, purtroppo però l’amministrazione, adducendo motivazioni esclusivamente legate a vincoli di bilancio, ha deciso di esternalizzare totalmente il servizio, lasciando aperta l’opzione di dare il servizio in concessione, anziché con gara d’appalto.
Ad oggi il servizio vede un 20% delle cucine gestite direttamente dal comune, con le ovvie ricadute positive sugli aspetti di qualità, salute, educazione alimentare e sostenibilità ambientale, oltre a garantire che gli standard, proprio perché determinati dall’operare del soggetto pubblico, siano superiori a quelli di un sistema in cui operano esclusivamente i privati.
Il Comitato Servizi Educativi Comunali-Co.SEC ha elaborato proposte alternative ed integrative rispetto al documento prodotto dal processo decisionale inclusivo promosso dall’amministrazione e svoltosi a marzo 2016. I documenti sono stati consegnati alla II° Commissione Consiliare. Tali proposte sono state accolte e approvate dal Consiglio Comunale nella seduta del 31 maggio 2016.
In estrema sintesi le proposte del comitato hanno toccato i seguenti aspetti:
- linee guida sulla refezione scolastica contenenti una sezione tecnica sulle proposte specifiche per la stesura del capitolato;
- rimodulazione equa delle fasce ISEE;
- proposta di regolamento per il funzionamento delle Commissioni Mensa e la costituzione della Rappresentanza Cittadina delle Commissioni Mensa;
- clausola sociale a tutela dei minori che sancisce l’importanza dell’accessibilità del servizio di refezione come strumento di lotta alla povertà minorile. Viene introdotto, tramite tale clausola il diritto del pasto da casa, in considerazione del fatto che esso può rappresentare per molte famiglie;
- clausola tetto agli utili e penali di scopo, attraverso un circolo virtuoso, si prevede il recupero di risorse da investire per il miglioramento dei servizi senza pesare sulle casse comunali, sull’utenza o sulla collettività generale.
Il Comitato nei prossimi mesi continuerà a vigilare affinché il lavoro fatto venga effettivamente implementato e realizzato.’
Maria Chiara Dottori
Cosec Terni (Comitato Servizi Educativi)