Il diritto al ‘panino da casa’ riconosciuto dalla Corte di Appello di Torino è un punto di rottura a cui si è arrivati inevitabilmente grazie al percorso di privatizzazione che ha spostato la refezione dalle politiche sociali dei comuni agli obiettivi di business dei nuovi gestori del servizio. Ci sono Comuni che non sono stati più in grado di sostenere la gestione del servizio di refezione, ‘svenduto’ di conseguenza ai privati, e altre Amministrazioni che, invece, con la refezione hanno fatto ‘cassa’. Il risultato comune a tutti è che il piatto dei bambini si è svuotato di qualità e il costo del servizio è aumentato. Sempre più rare sono le realtà dove i comuni hanno ancora il dominio del servizio, con un’Amministrazione che sceglie di mantenere la presenza di cucine nelle scuole e assumersi buona parte dei costi di gestione, mentre dominano i processi di esternalizzazione del servizio con i risultati che abbiamo visto in questi mesi. Scioperi del panino sempre più diffusi, episodi di ‘mala gestione della refezione‘ culminate con gli esiti delle indagini dei Carabinieri che dichiarano che una mensa su quattro in Italia è irregolare e che molti dei nostri bambini hanno mangiato per mesi schifezze.
Il ricatto delle Amministrazioni che impongono il monopolio del servizio non regge più.
Ci vuole un nuovo modello di mensa scolastica con nuove regole e strumenti di controllo efficaci. La refezione deve tornare ad essere un servizio al centro delle politiche sociali di questo Paese la cui gestione non può presupporre utili, industrializzazione dei piatti, cibo scarta e mangia, ‘finto biologico’ e sempre più polpette a base di patate…
Per i genitori che vorranno fare la scelta del pasto da casa in alternativa alla refezione scolastica mettiamo a disposizione una sezione con i documenti prodotti dall’Osservatorio di Torino come supporto organizzativo alle scuole nella gestione del pasto da casa ( PATTO DI CORRESPONSABILITA’, MODALITA’ ORGANIZZATIVE) e il facsimile della LETTERA DI ESONERO dal servizio mensa prodotta dall’Ufficio Regionale Scolastico della Lombardia.