A Bologna si sta avvicinando la fine del primo anno del nuovo servizio di refezione scolastica gestita da Ribò, una ATI composta da Camst ed Elior. I genitori cominciano dunque a fare un primo bilancio sulla messa a regime del servizio ed emergono le prime valutazioni generali.
La prima considerazione è squisitamente di tipo politico: invertire la rotta nella qualità di un servizio come la mensa scolastica non è impossibile. A Bologna, l’applicazione di un capitolato con una percentuale di materie prime biologiche che si attesta intorno al 90% (con un tetto massimo delle verdure surgelate del 20%, stagionalità e filiera corta come criteri vincolanti) unita ad una tariffa massima diminuita di 1,50 euro a pasto che ancora può avere margine di miglioramento (un risparmio per i genitori di circa 18 milioni di euro in cinque anni, rispetto alle tariffe della gestione precedente), un sistema a consumo puro (nessun forfait o quote fisse come in passato), unite ad una durata del contratto di cinque anni (anzichè trentennale come previsto dal vecchio contratto) hanno smentito qualsiasi teoria precedente che ne sosteneva l’impossibilità per carenza di materie prime bio sul mercato e costi troppo elevati. Ad oggi, qualsiasi esponente di una Amministrazione comunale che sostenesse ancora simili posizioni, può essere facilmente smentito dalla realtà di Bologna che è sotto gli occhi di tutti. Sarebbe inoltre più che legittimo attendersi anche una certa disponibilità al confronto con i colleghi di altri comuni, da parte degli uffici tecnici impegnati nella stesura dei nuovi bandi di gara…
La seconda considerazione, pone l’attenzione sull’importanza del monitoraggio e l’efficacia del controllo. A Bologna il servizio della refezione è attivo in 169 scuole in cui vengono serviti quotidianamente circa 19000 pasti, preparati e veicolati da tre cucine centralizzate. Quasi in ogni plesso è presente una Commissione Mensa Scolastica a cui sono iscritti complessivamente circa 800 genitori assaggiatori, che possono accedere ad ispezionare anche le cucine senza preavviso. Da settembre ad oggi, le rilevazioni del pasto sono 1140 e le segnalazioni di anomalie sono 300. I genitori dell’Osservatorio Mense, da mesi stanno chiedendo con forza di conoscere l’esito di tutte le segnalazioni fin qui accertate dall’Ufficio Controllo Qualità del Comune di Bologna, con particolare interesse per quelle che hanno generato contestazioni e inadempienze. Solo di recente, con un comunicato stampa dell’Assessore alla Scuola, abbiamo appreso che sono complessivamente 32 gli episodi sanzionati per un totale di circa 18000 euro su ambiti riguardanti materie prime, orari di consegna, corpi estranei, diete speciali, quantità pasti consegnati. Il Comune di Bologna dichiara la propria volontà di reinvestire la cifra nel servizio mentre in Commissione Mensa Cittadina i rappresentanti dei genitori chiedono un passo avanti nei confronti delle scuole che hanno subito i disservizi attraverso l’istituzione di un fondo a favore delle scuole danneggiate. In fin dei conti i genitori hanno pagato regolarmente i pasti e sarebbe equo poter compensare i bambini attraverso un meccanismo di questo tipo.
Ciò che dunque emerge con crescente evidenza è la necessità di un controllo efficace da parte della stazione appaltante che deve garantire il pieno rispetto del capitolato in tutte le sue parti. Ancor più che per le penali, i genitori chiedono trasparenza per tutte le azioni correttive che il gestore deve mettere in campo per risolvere tutti i disservizi accertati. La bontà di un sistema si misura proprio nella capacità di mettersi in discussione per far emergere, alla luce del sole, i problemi esistenti e di impegnarsi responsabilmente nella loro risoluzione. Difficilmente, con queste premesse, possono generarsi inconciliabili contrapposizioni di interessi tra le parti coinvolte…
L’ultima considerazione, volge lo sguardo al futuro. Ad un mese e mezzo dalle nuove elezioni amministrative, i genitori si interrogano sul valore della continuità rispetto a tutto quanto realizzato in questi ultimi anni di confronto serrato con il Comune di Bologna. Durante l’ultima assemblea straordinaria dell’Osservatorio Mense, all’unanimità i genitori hanno deciso di organizzare, nel mese di maggio, un confronto pubblico con tutti i candidati alla carica di Sindaco di Bologna. Ad ognuno verranno poste le medesime domande e riservato uguale tempo per esprimere il proprio pensiero nei confronti dei temi che riguardano la qualità del servizio e la salute dei bambini. Ci attendiamo che ogni candidato esprima la propria volontà di miglioramento, assumendo e sottoscrivendo precisi impegni davanti ai suoi cittadini. I genitori hanno buona memoria e maturato ormai una certa esperienza in merito alla partecipazione dal basso…
Giulio Mannino
Osservatorio Mense Bologna
Osservatorio Mense Bologna